lunedì 14 settembre 2009

La Nonna Margherita e gli spaghetti con fagiolini e melanzane.



Mi ricordo della Nonna Margherita: antica dama elegante e altera, dignitosamente fasciata in abiti di seta blu a pois, i capelli d'argento raccolti, gli occhi scuri e profondi, le mani eleganti, sempre intente nell'elaborato intreccio di pizzi preziosi.



- immagine internet -

Era un'altra mia bisnonna, la nonna di mamma, che è anche lei Margherita, in suo onore. Colta, ironica e tenace, come le antiche donne di Genova sapevano essere. Ricordo una sera di novembre, io avrò avuto cinque o sei anni. Era il crepuscolo e nella sala dove lei stava ricamando l'unico chiarore era dato dalla bruna luce della sera. La nonnina mi vede entrare, mi fa il solito cenno con la bella mano e mi sussurra: "Sto invecchiando, sai Ninin! Non ci vedo quasi più!"
E la mia bella giovane mamma, che entrava dopo di me a salutare la nonna amata, accese ridendo la luce chiara della lampada e le fece notare che aveva gli occhiali sospesi sul capo. "Ah, mi ero spaventata! Credevo di non vederci più!"
La mia nonnina, quella sera, aveva 95 anni!! La pensavo, oggi, sistemando i sacchettini di lavanda nuova tra gli antichi lenzuoli ricamati, impreziositi dagli elaborati pizzi ad ago che aveva voluto preparare per i corredi delle nipoti. La pensavo, oggi e ho preparato una pasta della tradizione genovese, molto amata nella nostra famiglia. E' una preparazione semplicissima e veloce, ma ricca dei profumi e dei sapori di Liguria: il basilico, ovviamente, ed anche fagiolini e melanzane, protagonisti di molti piatti liguri.
Io ci vedrei bene anche qualche pinolo, magari appena appena tostato, ma mia mamma, fedele custode della tradizione, pone il veto. Senza discussioni.


Spaghetti con fagiolini e melanzane.


spaghetti, 350g
melanzana, 1 tonda violetta.
fagiolini, 150g.
aglio, 1 spicchio
menta, una decina di foglie
basilco, una decina di foglie
olio e.v.o, sale, parmigiano grattugiato.


Affettare la melanzana, salarla e riporla per 15 minuti nello scolapasta. Sciacquarla ed asciugarla e ridurla a dadini.
Spuntare e tagliare a pezzi non troppo piccoli i fagiolini.
Scaldare 3-4 cucchiai d'olio e.v.o. in una larga padella, fare imbiondire lo spicchio d'aglio e versare le verdure Farle saltare a fuoco vivo, poi coprire e continuare la cottura per altri 5 minuti.
Cuocere gli spaghetti, tenendoli al dente.
Scolarli e versarli nella padella del condimento, unendo le foglie di menta e di basilico spezzettate, non tagliate. Mescolare bene e servire, con una spolverata di parmigiano grattugiato.

(Io continuo a pensare che una manciatina di pinoli ci starebbe benissimo, ma...)

domenica 13 settembre 2009

Peach kuchen.(Scusa Ruth!)




Chiedo scusa a Ruth Reichl se ho osato modificare (appena appena!) una (meravigliosa) ricetta del suo "Gourmet".
Per chi (chi?) non lo sapesse Gourmet è un magazine di cucina, presente anche on line, di grande meritata fama. Qualche anno fa era acquistabile anche in Italia, con lo stesso titolo, Gourmet, e poi anche Gran Gourmet...ovviamente, dato che era la miglior rivista di cucina sul mercato, ora non lo pubblicano più (perché? mah!)
Ricevo on line gli aggiornamenti settimanali della rivista americana e spesso vado a curiosare tra splendide ricette e consigli: qualche settimana ho visto questa torta golosissima e l'ho copincollata nella lista "da fare subito" (l'avete anche voi questa lista? e anche voi vi ripromettete di metterci mano - e mestoli - ben sapendo che non riuscirete, mai e poi mai, a cucinare davvero la quantità infinita di ricette, neppure in dieci domeniche piovose di fila??)
Bene, oggi c'è il sole, ma..è l'ultima domenica di vacanze e volevo preparare per colazione qualcosa che conservasse il profumo dell'estate, un dolce buono anche domani, per augurare alla mia piccola un buon inizio della scuola.
E così, chiedo scusa a Ruth Reichl, direttrice di cotanta rivista, scrittrice e giornalista, sono andata a ripescare la ricetta del Plum Kuchen e l'ho modificato ( ma poco, pochissimo, davvero) per adattarlo a quel che avevo in casa e alla voglia d'estate che ancora abbiamo: niente prugne, ma dolcissime pesche settembrine.
E ne è nata una torta deliziosa, avvolgente, emozionante per profumo, soffice consistenza, sapore inebriante. Una goduria!
P.S. Questa torta sembra uguale a quella là, mo no lo è!!

Peach kuchen.



pesche, 3
lievito di birra secco, 1 bustina
acqua tiepida, 1/4 di tazza (ca.60g)
farina setacciata, 2 tazze + 2 cucchiai (ca. 280g in totale)
zucchero 1 tazza (ca 220g)
sale, 1/2 cucchiaino
yogurt intero, 1/2 tazza (150g)
uovo, 1 grande, riscaldato nel suo guscio in acqua tiepida
limone biologico, la buccia grattugiata, 1 1/2 cucchiaino.
burro, 150g
vaniglia, i semi di un bacello.

Versare il lievito nell'acqua tiepida, aggiungere 2 cucchiaini di zucchero e lasciar agire, fino a che avrà prodotto una densa schiuma in superficie.
Riunire nela planetaria le 2 tazze di farina, i 2/3 dello zucchero, il lievito, l'uovo, lo yogurt( ho usato quello intero biologico, quello greco- in originale - non mi piace!), la buccia di limone, il sale e i semini di vaniglia (in originale c'è l'estratto di vaniglia, ma preferisco al naturale!)prelevati dal bacello aperto.
Azionare la planetaria per 1 minuto.
unire 120g di burro morbido, a piccoli pezzi. Azionare di nuovo la planetaria per 5 minuti. Chi non ha 'impastatrice, può usare le fruste, questo mpasto non può esere lavorato a mano, perchè rimane molto appiccicoso.
Spolverizzare con 2 cucchiai di farina, coprire con un canovaccio e lasciare in luogo tiepido a lievitare per 1 ora-1 ora e 1/2.
Intanto preparare la teglia.
Versare il burro e lo zucchero rimanenti in una teglia quadrata di ca. 24 cm. Affettare le pesche e disporle nella teglia.
Trascorso il tempo di lievitazione, mescolare bene l'impasto, finchè la farina in superficie si è amalgamata, poi versare nella teglia a coprire le pesche. Chiudere con la pellicola e ricoprire con una salvietta. Lasciar lievitare 1 ora.
Preriscaldare il forno a 190°. Infornare per ca. 30-35 minuti.(fare la prova stecchino)
Attendere 10 minuti prima di rovesciarla e farla raffreddare.
La torta è ottima mangiata tiepida, ma è buonissima anche il giorno seguente.

venerdì 11 settembre 2009

Le mie confetture. Quella di prugne, con bacche di ginepro e quella di pere, al rum e noce moscata.



Continuo le sperimentazioni con la frutta. Accosto sapori che mi danno la sensazione di sposarsi felicemente, anche se diversi per carattere e vitalità.
Certo faccio il possibile per complicarmi la vita: ieri sera ho dimenticato sul fuoco i vasetti a sterilizzare e mi sono svegliata all’alba in un terribile lezzo di bruciato. Morale: ho ridotto in cenere due strofinacci, buttato una pentola e 8 vasetti di confettura deliziosa, ho rischiato di dar fuoco al condominio e di asfissiare la gattina, che dorme in cucina.
Però queste si sono salvate, giacché dovevano venir sterilizzate questa mattina. Sono due marmellate morbide ed invernali, da gustarsi in colazioni quiete, serene, nelle domeniche pigre e piovose che ci attendono o da utilizzare per torte golose, crostate uniche, profumate di spezie. Ma adatte anche ad accompagnare carni arrosto, cacciagione, formaggi.

Confettura di prugne, con bacche di ginepro, pepe e grappa.



prugne scure, 800 g
1 mela
zucchero di canna, 500g
10-15 bacche di ginepro, leggermente pestate.
Pepe, q.b.
Cannella in polvere, un pizzico
1 piccola foglia di alloro
½ bicchiere di grappa (io ho usato quella al ginepro)

In una terrina capiente riunite le prugne, denocciolate e tagliate a tocchi,la mela sbucciata e tagliata a pezzi, con gli altri ingredienti e lasciate in infusione una notte, in frigorifero.
La mattina seguente versate il composto in una pentola e mettete su fuoco dolce. Fate sobbollire fino a consistenza desiderata (ca.15 minuti)
Travasate nei vasetti preparati, chiudete con capsule nuove e sterilizzate a bagno maria.


Confettura di pere al rum e noce moscata.



Pere, 1kg
Zucchero di canna, 750g
Buccia di arancio
½ bicchiere di rum scuro
Noce moscata, q.b.
Cannella, 1 pezzetto
Pepe in grani, q.b.

Sbucciate ed affettate le pere e riunitele in una ciotola con gli altri ingredienti. Lasciatele riposare in frigorifero per una notte. Travasate il composto nella pentola, mettetela su fuoco dolce, mescolando con attenzione. Dopo 10 minuti togliete la buccia di arancia e proseguite la cottura fino a che la confettura avrà raggiunto la consistenza desiderata (ca. 20 min).
Togliete il pezzetto di cannella, quindi invasate in vasetti puliti e sterilizzati. Chiudete i vasetti e sterilizzate a bagno maria.

mercoledì 9 settembre 2009

Le mie confetture: quella speziata di fichi e quella di maracuja e mango.



A me la Ferber mi fa un baffo!
Mi sono proprio divertita, ieri ed oggi, a sperimentare un po' di combinazioni per le mie confetture. Avevo in casa molta frutta, avanzata dai corsi di cucina tenuti recentemente. Non avevo voglia di preparare normali marmellate, così ho fatto quel che mi piace di più: cucinare con quel che c'è, provare accostamenti e mescolare sapori...
Così sono nate queste confetture,piacevolmete saporose, profumate e allusive a mondi lontani: unn tantino mediorentale la prima, caraibica la seconda.


Confettura speziata di fichi al pompelmo e cardamomo.


fichi, 800g
zucchero di canna, 350g
marsala, 2 cucchiai
pompelmo rosa
8 capsule di cardamomo


Pelare e tagliare i fichi a spicchi. Metterli in una ciotola con lo zucchero di canna e il marsala. Con un coltellino affilato sbucciate il pompelmo(solo la parte rosata) e unitela, intera, al composto, insieme a metà del suo succo.
Incidete le capsule di cardamomo su un lato, senza far uscire i semini, e aggiungetele al resto della preparazione. Riponete, coperto, in frigorifero a riposare per almeno 12 ore.
Trascorso questo tempo, versate la preparazione in una pentola e mettetela su fuoco dolce, mescolando con attenzione. Dopo 10 minuti togliere la buccia di pompelmo e proseguite la cottura fio a che la confettura avrà raggiunto la consistenza desiderata. Eliminate il cardamomo e invasate in vasetti puliti e sterilizzati. Chiudete i vasetti e sterilizzate a bagno maria.



Confettura di maracuja con mango e vaniglia.


polpa di maracuja(passion fruit), 400g
polpa di mango, 250g
zucchero di canna, 350
un limone biologico
vaniglia, un bacello

Apire frutti di maracuja e ricavarne la polpa, passandone circa metà attraverso un setaccio per eliminare una parte di semini.
Sbucciare e affettare un mango,poi ridurlo a dadini.
Mettere in una ciotola la frutta, unire lo zucchero, la scorza pelata del limone (solo la parte gialla) e metà del suo succo. Aprire il bacello di vaniglia, ricavarne i semini e mescolarli al composto, unendo anche il bacello. Coprire e mettere a riposare in frigo per almeno 12 ore.
Travasare il composto nella pentola, mettere su fuoco dolce, mescolando con attenzione. Dopo 10 minuti togliere la buccia di limone e proseguite la cottura fino a che la confettura avrà raggiunto la consistenza desiderata. Eliminate il bacello di vaniglia e invasate in vasetti puliti e sterilizzati. Chiudete i vasetti e sterilizzate a bagno maria.





La ricetta della confettura speziata di fichi partecipa al Contest di Spizzichi e Bocconi

martedì 8 settembre 2009

FUOCO!




Ieri mattina alle 7 percorrevo l'autostrada da Genova a Recco piangendo. Di angoscia e di rabbia. Centinaia di ettari di bosco bruciavano in uno scenario infernale. Il cielo era scuro e livido e le fiamme si muovevano rapidamente, divorando impietose alberi, cespugli ed animali, avanzando fameliche sulle fertili terrazze coltivate, che la fatica dell'uomo ha saputo ricavare dai fianchi scoscesi dei monti.



Ciò che brucia non sono solo alberi, è la vita stessa di un luogo, è un sottobosco ricco di specie vegetali ed animali che ne fanno un unicum, una rarità, preziosa e benefica: l'incendio di un bosco è un danno economico, ambientale e biologico!
E' una violenza fatta a noi tutti, uno sberleffo aggressivo e scellerato di cretini senza personalità, che forse cercano una parvenza di fama criminale, per sentirsi un po' meno nullità di ciò che sono. O forse è l'astuta, banditesca, delinquenziale strategia di chi progetta di arricchirsi con l'eliminazione di scomodi impedimenti a redditizi progetti edilizi..

Tutto intorno alla mia città le colline bruciano da tre giorni, e ancora stasera, mentre scrivo, dalle finestre spalancate a questa brezzolina così piacevole, e così pericolosa, entra a fiotti un odore acre di morte, di distruzione, di angoscia.



Se esco sul terrazzo intravedo in lontananza l'ombra rossa dell'immenso incendio che ha ripreso aire e la notte è attraversata dalle incessanti, lugubri sirene dei Vigili del Fuoco.



E a loro, alla Forestale, ai 200 e più volontari che in questi giorni, ed ancora ora, sono sui fronti del fuoco per tentare di sottometterlo, va il nostro infinito ringraziamento. Se i danni non sono traboccati nel dramma della perdita di vite umane, è loro il merito!



Resta il pianto per un paesaggio bellissimo ridotto a triste nera brughiera.Resta la paura di chi abita nelle case lambite dalle fiamme. Resta la fatica immane di chi lotta da giorni e mette a rischio la propria vita per la nostra.
Resta l'imbecillità colpevole di chi deve essere trovato e punito.

( foto la Repubblica)

lunedì 7 settembre 2009

Ricette.




Cliccando sulla foto qui a destra, (identica a questa qui sopra) sarete re-indirizzati ad un blog space, dove potrete trovare le ricette eseguite agli incontri di cucina, che ho tenuto nei giorni scorsi, alla Festa Nazionale Democratica, qui a Genova. A breve, a corredo delle ricette, pubblicherò alcune foto (sempre se gli amici che le hanno fatte me le facciano avere!)

venerdì 4 settembre 2009

Grazie!



GRAZIE ad Alessandra e Daniela di Menuturistico per il dolce premio che giro subito a Rosy di Rosemarie & thyme