venerdì 23 ottobre 2009

Un tranquillo week end di paura! Gnocchetti di castagne con ragù di funghi porcini



Sono una mamma come le altre! Mi preoccupo per raffreddori e compiti in classe, ho spennellato ginocchia sbucciate con rosse tinture, e gole arrossate con medicine blu. Ascolto racconti di amicizie per la vita e di amori sognati, infranti, attesi...Ho accarezzato fronti che scottavano di febbre, ascoltato porte che sbattevano per rabbia, riso di battute impossibili e barzellette terribili, mi sono commossa a recite dell'asilo e prove di danza, partite di pallavolo ed esami di maturità! ma perché, in tutti questi anni, non ho mai perso l'orribile vizio di chiedere alle mie figlie: Per il vostro compleanno, volete invitare i vostri amici per il weekend?
Ma a me, chi me la fa fare? E' cominciata quando la mia figlia grande era alle elementari, per festeggiare, in realtà, la fine della quinta!! Due giorni, 28 bambini. Poi è continuata con le medie, e poi i quattro giorni quattro della festa dei diciotto anni, con 90 ragazzi. Nel frattempo, ovviamente, gruppi più piccoli di giovani che andavano e venivano per le motivazioni più disparate (gli scout, il rugby, la politica) ed anche senza!
Si è ricominciato, è ovvio, con la piccola ed i suoi amici...
E domani, festa di compleanno.. trenta quindicenni trenta! Aiuto!!

Capite bene, quindi, che oggi sarò un po' impegnata! Ho due cosine da cucinare!!
E quando preparo una festa, finisce che a casa si mangiano due toast e via.

Quindi vi beccate la ricetta dei gnocchetti di castagne che ho fatto l'altro giorno, di cui avete già visto le foto, e state bravi, accontentatevi così.
Poi tornerò più assidua e diligente.
Poi. Forse. Se sopravvivo....


Gnocchetti di castagne con ragù di funghi porcini.



800g patate vecchie
100 g farina
100g farina di castagne
sale

funghi porcini, 4 grandi e sodi
olio e.v.o.
aglio, 2 spicchi
timo, un ciuffo (ma se preferite il prezzemolo va bene lo stesso)


Lessare le patate con la buccia (io uso la pentola a pressione, se no potete farlo a vapore). Spellarle ancora calde, passarle e impastarle velocemente sulla spianatoia con le due farine e un pizzico di sale.
Formare poi gli gnocchi di pezzatura piutosto piccola e rigarli come d'abitudine, con la forchetta, con l'apposito aggeggino o sul retro della grattugia del parmigiano, come faccio sempre io.

In una larga padella scaldare l'olio, con gli spicchi d'aglio. Aggiungere i funghi porcini, puliti e tagliati a pezzetti, non troppo piccoli.
Far saltare velocemente, poi continuare la cottura a fiamma media, sempre controllando e movendo la padella, senza mescolare troppo. Unire il timo.
Lessare gli gnocchi, scolarli e passarli nella padella del condimento per insaporirli bene.
Servirli caldi, ovviamente!!

mercoledì 21 ottobre 2009

Buon compleanno!



Eh, si, lo so che ieri avevo promesso di raccontarvi di un pastificio, della Puglia e farvi vedere un po' di foto di posti bellissimi, ma....
Ma oggi per la fotografa è stato un giorno importante, importantissimo.

Quest'oggi, la mia tenera fotografa ha compiuto quindici anni!
E io mi sono dedicata a lei.
Così, questa sera, solo un saluto veloce a voi, che siete passati a salutare qui, e poi ritorno di là, a guardare la mia bimba che cresce, a scrutare i suoi sguardi e incrociare i suoi sorrisi e i suoi pensieri...
E vi lascio il menù del pranzo di oggi, con due foto due, perchè per il resto del tempo abbiamo mangiato, riso e chiacchierato, e ci siamo dimenticate di fotografare tutto!!

P.S. Indovinate un po' cosa ha ricevuto in dono la fotografa?

Menù:


Miniquiches di porri:



Piccoli soufflé di cardo gobbo, con crema di bagna cauda

Gnocchetti di castagne con ragù di funghi porcini e timo:



Roast beef con fiori di carote

Semifreddini di marroni

Torta di compleanno

martedì 20 ottobre 2009

Una mamma a cento all'ora! Spaghetti sciuè sciuè!



Che ci sia freddo, ve ne siete pure accorti da soli. E io me ne sono lamentata abbastanza. Oggi pure piove, figurati!!
E se c'è freddo, e piove e tu devi fare le cento cose nel traffico caotico di una città costruita tutta stretta stretta che se inciampi cadi in mare e hai le spalle a ridosso dei monti, lunga lunga, che a farsela da un capo all'altro ci metti tre ore e più, in giornate così ..beh, allora arrivi a casa che è l'una meno dieci! E pure un po' nervosa! E la figlia che esce da scuola con una fame che sbranerebbe un leopardo, e l'altra che mamma guarda alle due e dieci ho una riunione che non posso disertare.e praticamente capisci che se lei arrivasse mai in ritardo ne andrebbe della sicurezza del pianeta..bè in una giornata così, devi pure cucinare. Che se fosse per me, ogni tanto, una bruschettina e via non sarebbe proprio blasfemo,no?
Ma invece no! E così, entri in casa come un razzo, posi la borsa, ti togli le scarpe, ti lavi le mani, metti su l'acqua della pasta...ti par d'essere una centometrista. E lo sai che stai correndo dalle sei e dieci di questa mattina, ma se ti fermi a pensare sei perduta! Apparecchi la tavola, un'occhiata all'orologio da Central Station che campeggia sulla parete della cucina...rallenta per favore, che ho bisogno di altri dieci minuti! L'acqua bolle, butto la pasta: spaghettoni fantastici, di un pastificio pugliese di cui vi parlerò domani.
E ci vuole un sughetto veloce, ma che soddisfi la fame di cose buone. Un sughetto appetitoso e colorato.. Questo!
Due o tre pomodorini secchi sott'olio, due cucchiai di pesto d'olive taggiasche, un filo d'olio, un po' d'aglio che tiene lontani i vampiri e l'influenza!, una pioggerellina di prezzemolo fresco.
Ecco, è pronto a tavola, venite?


Spaghettoni sciuè sciuè.



spaghettoni, a seconda della fame che avete.
pomodori secchi sott'olio
pesto di olive taggiasche
aglio, 1 spicchio
olio e.v.o.
prezzemolo tritato.


Lessate al dente gli spaghetti.
In un'ampia padella fate rosolare uno spicchio d'aglio in olio e.v.o., unite i pomodori secchi tagliuzzati e poi qualche cucchiaio di pesto d'olive. Mescolare e far cuocere due minuti. Rovesciare gli spaghetti in padella e farli ben insaporire, spolverare di prezzemolo tritato e servire.



Le dosi sono volutamente "a occhio": ognuno ne aggiungerà a piacer suo!

lunedì 19 ottobre 2009

Voglia di coccole. Crema di sedano rapa.


Stasera ho freddo. Sono stanca. Commissioni in centro, pieno di passanti frettolosi e maleducati, di chiasso e confusione, di rumori convulsi, di luci accecanti. Una spesa pesante, tante cose da organizzare, pensieri e fatiche quotidiane: niente di grave. Solo stanchezza. E voglia di tornare a casa, un bagno caldo, una buona cena, due coccole con le bimbe. E allora in cucina, il pensiero di un piatto confortante. Una crema calda, bianca e vellutata. Una coccola soffice e profumata. Che calma il malumore, che conforta lo smarrimento. Che regala qualche minuto di tenerezza.
Domani si riparte: con le preoccupazioni, la salita quotidiana, le piccole grandi bufere.
Ma stasera, un po' di coccole, please.


Crema di sedano rapa.


sedano rapa, 1
cipolla (o porro), 1
patata, 1
burro, 1 noce
olio e.v.o., q.b.
finochietto, barba di finocchio o aneto


Far sciogliere in una casseruola il burro e rosolare la cipolla tagliata a pezzi.
Aggiungere il sedano rapa, pelato e tagliato a pezzetti e farlo rosolare. Unire poi la patata tagliata a cubetti.
Coprire di acqua e salare. Coprire e far cuocere fino a che la verdura sarà morbida, massimo 30 minuti.
Frullare con il frullino ad immersione.
Versare nelle ciotole, condire con un filo d'olio e.v.o. (se avete l'olio all'aglio ursino sarà spettacolare!). Aggiungere un ciuffo di finocchietto selvatico, o la barbetta di finocchio, o aneto.

sabato 17 ottobre 2009

La zucca della settimana. Risotto in zucca.




Come promesso, ecco il post settimanale sulla zucca.
C'è freddo un po' dappertutto! Piove, c'è vento, nelle case non è ancora acceso il riscaldamento e francamente si gela.
C'è voglia di zuppe calde, di stufati, di piatti sostanziosi e calorici, confortanti. E quello di stasera è anche allegro, colorato e rinfrancante. Ottimo come piatto caldo in una rustica cena in piedi, per le feste dei ragazzi, per un'allegra domenica in famiglia.
E' un risotto profumato, saporito, che costituisce un piatto unico, vista la presenza della salsiccia.

Risotto con zucca, salsiccia e timo nella zucca.




zucca mantovana, 1
riso, 300g
polpa della zucca, 500g
salsiccia, 300g
burro, 50g
vino bianco secco, 1 bicchiere
brodo di carne, q.b.
parmigiano reggiano
scalogni, 2 grossi
olio e.v.o.
timo, abbondante



Svuotare una zucca, dopo aver tagliato la calotta superiore, che terrete da parte per usare come coperchio.
In una padella rosolare pochi minuti la salsiccia, privata della pelle e un poco sbriciolata. Spegnere.
Tagliare 500g di polpa della zucca, ben pulita, a dadini.
Rosolare gli scalogni tritati nell'olio e metà burro.
Unire la zucca e mescolare bene. Far rosolare appena e unire il riso. Far tostare e sfumare con il vino. Aggingere la salsiccia, le foglioline di alcuni rametti di timo; mescolare e continuare la cottura, aggiungendo brodo quando necessario.
A cottura ultimata, mantecare con il burro rimanente e il parmigiano. Unire il timo frsco e trasferire il tutto nella zucca svuotata. Coprire con il coperchio e servire.

venerdì 16 ottobre 2009

Poche chiacchiere! Un dessert voluttuoso!


Per questo dolce, poche chiacchiere! Questa sera è tardissimo, sono stanca, voglio andare a dormire. Ma non posso non lasciarvi un dessert da deliquio!
La ricetta è dello chef Angelo Principe, che me l'ha insegnata durante un corso a Milano un paio di anni fa.
E' una voluttà infinita.
Vi prego, provatelo!
Per una cena raffinata, un invito speciale, per la notte di Natale o un incontro romantico.
O per voi, in una sera d'inverno.
Buona notte e dolcissimi sogni!


Semifreddo ai marroni, con salsa al rum e tegoline all'arancia.



Ingredienti per ca.18 persone

per il semifreddo ai marroni:
crema di marroni, 500g
zucchero, 140g
albumi, 70g
marron glacé, 150g
panna, 500g

per la salsa al rum:
latte, 250g
panna, 250g
tuorli, 6
zucchero, 125g
baccello di vaniglia, 1/2
rum scuro, 50g

per le tegole all'arancia:
mandorle, 100g
farina, 30g
zucchero a velo, 100g
burro fuso, 80g
succo d'arancia, 50g
scorza grattugiata di 1 arancia


Per il semifreddo: con lo zucchero e gli albumi preparate una meringa italiana*. Quando questa sarà fredda unitela delicatamente alla crema di marroni. Incorporate i marron glacé tagliati a pezzettini e per ultima la panna montata. Versate il composto negli stampi e congelate per almeno 5 ore.

Per la salsa al rum: versate in una casseruola il latte, la panna e il bacello di vaniglia inciso per metà e mettete il tutto sul fuoco, fino a raggiungere l'ebollizione.
Nel frattempo, a parte lavorate con una frusta i tuorli con lo zucchero, versatevi sopra il latte con la panna e la vaniglia bollenti e mescolate. Rimettete sul fuoco e, mescolando sempre, portatela ad una temperatura di 85°.
Togliete dal fuoco, unite il rum, filtrate e fate raffreddare velocemente.

Per le tegoline all'arancia: tritate finemente le mandorle e unitele al resto degli ingredienti. Con l'aiuto di un cucchiaio, posizionate dei mucchietti di pasta distanti l'uno dall'altro su un foglio di carta forno, abbassandoli leggermente con il cucchiaio. Infornate ad una temperatura di 190° fino a far colorare le tegoline.
Togliete dal forno, lasciatele riposare circa 1 minuto e piegatele a piacere.

*per la meringa italiana.
Mettere in un pentolino 100 dei 140g di zucchero con poca acqua (ca 2 cucchiai, sufficienti a sciogliere lo zucchero) e 2 gocce di limone.
Mettere sul fuoco per far raggiungere i 116°.
Intanto nella planetaria (o in una ciotola per chi usa le fruste elettriche) si saranno versati gli albumi con i rimanenti 40g di zucchero.
Quando lo sciroppo nel pentolino raggiunge i 108°, cominciare a montare gli albumi ad alta velocità. Raggiunta la temperatura desiderata dello sciroppo, versarlo a filo negli albumi, con la macchina (o le fruste) in movimento. Lasciar funzionare la macchina fino a raffreddamento.
Si otterrà una meringa molto lucida e ben montata.

giovedì 15 ottobre 2009

Cocotte. E un branzino con l'amo in bocca.



«Una cocotte!...»
«Che vuol dire, mammina?»
«Vuol dire una cattiva signorina:
non bisogna parlare alla vicina!»
Co-co-tte... La strana voce parigina
dava alla mia fantasia bambina
un senso buffo d'ovo e di gallina...

In tempo di escort, e non intendo certo le auto, il termine usato da Gozzano rievoca stagioni lontane, di trine e ombrellini parasole, di guanti in pizzo, busti e falpalà.
Oggi giovani donne, graziose ed intelligenti, abdicano alla loro dignità, smarriscono il senso profondo dell'essere donne e vendono quotidianamente se stesse ad uomini più o meno potenti, più o meno influenti, che le reclutano, le cedono ad altri, in cambio di favori, di voti, di piccoli, squallidi intrallazzi.
Ben venga Gozzano, con il tocco gentile e nostalgico, che ricorda il perbenismo di un tempo, che le diceva "cattive signorine": oggi il rischio è che diventare "cocotte" sia il sogno di troppe nuove signorine!

Ma non di queste cocotte voglio oggi parlare.
Guardatevi bene intorno, quando siete in cucina: usate tutti gli strumenti che possedete? Pentole, chicchere, cuccume e padelle, tegami e pignatte?
Beate voi! Io no.
Mi ero proprio dimenticata una cocotte.
Una specie di pentola in terracotta, che mia sorella mi regalò un Natale di tanti anni fa, e che da allora è sempre restata a far bella mostra, su una mensola lassù in alto.

Mi è tornata in mente oggi, mentre posavo sul grande tagliere in legno il bel branzino che il mio pescivendolo stamani mi aveva magnificato: "prenda questo, signora, ha ancora l'amo in bocca!"
E fresco e bellissimo era davvero...come cucinarlo perchè venisse esaltato sapore e profumo? Al sale? No, basta. Troppe volte già fatto.
E lo sguardo è salito all'alta mensola..e ha incontrato la cocotte.


Questa, in effetti, è una non-ricetta! Nel senso che proprio di ricetta non ce n'è!
Non è neppure una pubblicità: nel senso che di cocotte come questa ce ne sono moltissime di marche diverse, a costi davvero bassissimi!

Una cosa è sicura, un pesce così buono, morbido, profumato di mare, saporito e gustoso, davvero non ricordo di averlo mai mangiato!

E l'ho fatto così:



Ho pulito il branzino, l'ho squamato e lavato.
L'ho posato nella cocotte e ho chiuso con il coperchio.
Stop.

Niente olio, pepe, aromi. Niente!
Giusto un po' di sale, se non riuscite a farne a meno.

Poi ho preso la cocotte e l'ho messa nel forno. Freddo.
Ho acceso e impostato sui 200°.
Dal momento in cui è arrivato a calore, ho contato 20 minuti.

L'ho sfornato e ho mangiato uno spettacolo di pesce!




Bonsoir!!