giovedì 15 ottobre 2009
Cocotte. E un branzino con l'amo in bocca.
«Una cocotte!...»
«Che vuol dire, mammina?»
«Vuol dire una cattiva signorina:
non bisogna parlare alla vicina!»
Co-co-tte... La strana voce parigina
dava alla mia fantasia bambina
un senso buffo d'ovo e di gallina...
In tempo di escort, e non intendo certo le auto, il termine usato da Gozzano rievoca stagioni lontane, di trine e ombrellini parasole, di guanti in pizzo, busti e falpalà.
Oggi giovani donne, graziose ed intelligenti, abdicano alla loro dignità, smarriscono il senso profondo dell'essere donne e vendono quotidianamente se stesse ad uomini più o meno potenti, più o meno influenti, che le reclutano, le cedono ad altri, in cambio di favori, di voti, di piccoli, squallidi intrallazzi.
Ben venga Gozzano, con il tocco gentile e nostalgico, che ricorda il perbenismo di un tempo, che le diceva "cattive signorine": oggi il rischio è che diventare "cocotte" sia il sogno di troppe nuove signorine!
Ma non di queste cocotte voglio oggi parlare.
Guardatevi bene intorno, quando siete in cucina: usate tutti gli strumenti che possedete? Pentole, chicchere, cuccume e padelle, tegami e pignatte?
Beate voi! Io no.
Mi ero proprio dimenticata una cocotte.
Una specie di pentola in terracotta, che mia sorella mi regalò un Natale di tanti anni fa, e che da allora è sempre restata a far bella mostra, su una mensola lassù in alto.
Mi è tornata in mente oggi, mentre posavo sul grande tagliere in legno il bel branzino che il mio pescivendolo stamani mi aveva magnificato: "prenda questo, signora, ha ancora l'amo in bocca!"
E fresco e bellissimo era davvero...come cucinarlo perchè venisse esaltato sapore e profumo? Al sale? No, basta. Troppe volte già fatto.
E lo sguardo è salito all'alta mensola..e ha incontrato la cocotte.
Questa, in effetti, è una non-ricetta! Nel senso che proprio di ricetta non ce n'è!
Non è neppure una pubblicità: nel senso che di cocotte come questa ce ne sono moltissime di marche diverse, a costi davvero bassissimi!
Una cosa è sicura, un pesce così buono, morbido, profumato di mare, saporito e gustoso, davvero non ricordo di averlo mai mangiato!
E l'ho fatto così:
Ho pulito il branzino, l'ho squamato e lavato.
L'ho posato nella cocotte e ho chiuso con il coperchio.
Stop.
Niente olio, pepe, aromi. Niente!
Giusto un po' di sale, se non riuscite a farne a meno.
Poi ho preso la cocotte e l'ho messa nel forno. Freddo.
Ho acceso e impostato sui 200°.
Dal momento in cui è arrivato a calore, ho contato 20 minuti.
L'ho sfornato e ho mangiato uno spettacolo di pesce!
Bonsoir!!
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secondi;pesce
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Cara grazie per avermi messo il nome della marca...poi di là quando avete tempo metti anche la foto dell'altra...e non ti preoccupare della pubblicità...io scrivo sempre tutti i nomi per intero...tanto non dicono nulla!! Complimenti per la semplicità di questa ricetta...in tempo di dieta ferrea...ci vogliono anche queste..e le vostre foto rendono tutto sempre sublime...baci e 'notte dal terra del grande vulcano!!!
RispondiEliminaCiao donna vulcanica! Ho paura che poi scoppino risse sui 3d pubblicitari! Mi pare che la vis polemica sovrabbondi in questo periodo...
RispondiEliminaTi assicuro che un pesce così buono l'ho mangiato raramente, forse mai!
Buona notte bella!
A parte il fstto che anche noi a casa abbiamo pentolame, servizi di piatti, ecc. che non riusciremmo ad usare nemmeno se facessimo una cena per 8 ogni sera, e quindi non sei la sola!
RispondiEliminaL'unico 'inconveniente' di queste magnifiche teglie di coccio è che una volta che ci hai cotto qualcosa - nel tuo caso il branzino - rimane impregnata dell'odore del cibo cotto! Noi tempo fa abbiamo dovuto buttarne una simile perchè puzzava e ci aveva 'impestato' l'armadio (malgrado avessimo messo del caffé come assorbi odori). Quindi tanto belle quanto poco pratiche!
Comunque tu il branzino te lo sei goduto, per questa volta!
Baci,
Valeria
ehehe la cocotte una cattiva vicina mi ha fatto ridere:DDDDD
RispondiEliminaGiowall: Ciao Valeria, io la lavo con detersivo per piatti normale e poi la strofino con sale e limone. Non mi lascia odore. Del resto poi la riposiziono lassù sulla sua mensola :) Sul caccavellame stipato...glissons! :)
RispondiEliminagenny: :)
Ciao dolcissima donna...mi è piaciuto proprio tanto il tuo racconto...viva la cocotte..!
RispondiEliminaBacio.
Sabrina, ciao..evviva!
RispondiEliminanon potevo non mandarti un abbraccio.... e questo weekend che prepari di buono? Ormai ci hai viziate.... baciozzi...come sta la picciridda?te lo chiede la continentale sull'Etna!!!
RispondiEliminaCiao bionda etnea! Aspetta cinque minuti..arriva un dolcino per la domenica...da non perdere!
RispondiEliminaNon so cucinare, ma leggendo mi è venuta voglia di farlo: un grosso risultato!
RispondiEliminaComplimenti.
14.10.68
Anonimo. Se non sai cucinare, questa è la tua ricetta!! A parte gli scherzi, è davvero facilissimo! Contenta che ti sia venuto il desiderio di metterti, un pochino, ai fornelli. Se vorrai ripassare di qui ne saremo felici. A presto!
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