venerdì 27 novembre 2009
Sembra facile! La farinata.
Furteggio ancora una volta il computer delle figlie, per lasciarvi un saluto. Ed un cibo caldo e consolatorio, dorato e fragrante. Ancora un cibo di strada, che a me piace così tanto; da gustarsi, rigorosamente caldissimo, anzi bollente, rigorosamente con le dita, magari passeggiando per i vicoli ripidi e suggestivi di questa mia città in salita, tortuosi e un po' scoscesi, tutti protesi al mare, profumati di vita.
La farinata è un cibo povero, genovesissimo, ma che nello steso tempo ricorda quelli di tanti luoghi del mediterraneo: le panelle siciliane, la cecina toscana, e chi ne ha tradizione ce la racconti, per favore!
(foto comune)
Un tempo a Genova si trovavano numerose friggitorie: piccoli, piccolissimi locali, dove si vendeva la farinata calda, cucinata in enormi "testi" di rame. Ne compravi un cartoccio e lo portavi con te, nel freddo dell'inverno ventoso, riscaldandoti le mani con l'oro bollente e croccante. Oppure ti sedevi ai piccoli tavoli di marmo e ghisa, una tovaglietta di carta-straccia, quella gialla, spessa, un bicchiere di vino rosso. E potevi star lì per ore, a chiacchierare con gli amici, a parlare di politica, o a discutere su un film; e il "fainotto", il proprietario del locale, veniva magari a bersi un "gotto", prima di farti il conto con il lapis sulla carta gialla, decorata d'unto e di vino.
Oggi, ma che ve lo dico a fare!, a Genova ne son rimasti pochissimi, di questi localini fatti di una stanza fumosa, piastrellata di unto e salsedine, attraversata da voci antiche, da musica di De Andrè!
E la farinata ho provato a fare l'altra sera, una sera un po' così, una di quelle in cui ti senti un po' nostalgica, quando il peso dei giorni ti avvolge, come un'onda densa e grigia di malinconia, e non è facile respirare.
Farinata (Fainà).
farina di ceci, 300g
olio e.v.o., ca 1 dl
acqua, 900 g
sale
In una ciotola ampia mettete la farina di ceci, poi versatevi l'acqua e mescolate bene con la frusta, fino ad ottenere una colliccia liquida, senza grumi. Salate e lasciate riposare almeno 4 o 5 ore. Prima di impiegarla togliete la schiuma che si forma a fior d'acqua.
Ungete abbondantemente il testo di rame ( o una teglia rivestita di carta forno) versatevi il composto passandolo al setaccio e fatelo correre tutto intorno ai bordi, inclinando adagio il testo, con un movimento lento e rototario, così da far affiorare l'olio e uniformare lo spessore, che non deve superare il cm.
Se non riuscite in questa tecnica antica, potete mescolare bene l'olio e la crema di ceci, dopo averla versata nel tegame.
Mettete in forno molto caldo (250°) e aspettate che abbia formato la crosticina croccante e dorata: basteranno una decina di minuti. La parte superiore sarà croccante, la parte inferiore morbida, asciutta e lucida.
Servite calda.
Etichette:
antipasti e finger food,
torte salate
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Patrizia mi hai fatto commuovere. Sai quante volte abbiamo aspettato la farinata in quel posto lì in Sottoripa...c'era un gobbetto al banco, e quella crosa che scende verso il centro, è Castelletto vero?
RispondiEliminaLa "semplice" farinata è difficile da fare in casa, a te è venuta molto bene. Grazie per averne parlato.
Senti un po'...ma ti rendi conto di quante cose dovrai cucinarmi quando verrò a Genova?..e dopo tutte le camminate che ci faremo...sai quanto mangerò!??!??...baci...in cambio ti riempirò di paste di mandorla, pistacchi, melanzane, pomodorini di pachino,...tutto quello che vuoi...baci e ribaci...e bellissima ricetta e foto!!GV
RispondiEliminaStefania, ormai giro con la macchinina fotografica in borsa...si, la "crosa" è quella che da Castelletto scende a Portello, Salita San Gerolamo! E quella friggitoria è davvero una delle pochissime superstiti! Ti ricordi quella in SanVincenzo? Quante serate passate lì, prima o dopo il cinema (a volte, invece del cinema!)
RispondiEliminaGV: Anonima, ma non hai assaggiato la farinata, l'altra volta? ahi, ahi, ahi! turista fai da te? :) Ti tocca tornare a Genova MOLTO presto! La farinata è ancora più buona in inverno!
Buona la farinata!!! Proveremo presto la tua ricetta...dall'aspetto deve essere ottima!!!!!!! ;-))))
RispondiEliminaAnna Luisa e Fabio
La farinata dolci ricordi d'infanzia... i nonni erano di Ovada :-) poi, dopo tantissimi anni, l'ho ritrovata con piacere qui in Toscana sotto il nome di cecina. La farò sicuramente nel fine settimana accompagnata dai nostri salumi Toscani :-) Baci
RispondiEliminaAnna Luisa e Fabio: Provatela, e fatela diventare ben croccante! All'interno sarà bella morbida!
RispondiEliminaLauradv: Ciao LAura. La cecina è fatta allo stesso modo della farinata? Non l'ho mai assaggiata!
Patrizia la tua ode alla farinata è commovente.Io amo Genova e amo saperla amata dai suoi figli.E adoro la farinata...e la paniccia. Buona notte Rosanna
RispondiEliminaBuongiorno Patrizia! Bellissimo post e adorabile farinata! Sugli scaffali della mia cucina ci sono le teglie in rame e la farina di ceci...sempre e in ogni stagione! E' buonissima! Fatta in casa oppure mangiata direttamente dal cartoccio passeggiando tra i vicoli (e direi che questo è il modo che preferisco)....e nonostante sia una figlia adottiva di questa affascinante città, la farinata e la friggitoria di Sottoripa sono tra le cose che preferisco.
RispondiEliminaFilippo sta molto bene! L'altra sera ho fatto la piazza con la pasta di rinfresco come mi avevi consigliato tu..BUONISSIMA!!!
Ora in forno sta lievitando una bella ciotolona di pasta, voglio provare a panificare.
Ti abbraccio
Paola
Rosanna: Questa città, ruvida e bellissima, altera e salina, ti incanta e ti fa innamorare.
RispondiEliminaPaola: Lieta che Filippo si comporti bene! Buon pane! Qui nel mio frigo c'è un grande Blob. Dovrò arrendermi e buttarne un po'!
Patrizia sì gli ingredienti sono gli stessi ma usati in proporzioni diverse e la preparazione è leggermente diversa. Sul mio blog c'è la ricetta. Baci
RispondiElimina