martedì 2 giugno 2009

Il cibo di strada, la comunicazione e la pace.



Se c’è una cosa che mi piace da matti è il cibo di strada. Tutto. Dalla pizza alla farinata, dalle crocchette ai supplì, dai frisceu alla panissa, che è la stessa cosa, quasi, delle panelle siciliane. E poi che dire delle olive ascolane, degli sfincioni, dei cuculli di Sottoripa a Genova, e poi la piadina in Romagna, la nostra focaccia, col formaggio e non…. Ovunque si vada, il cibo di strada è gustoso, economico, comodo, allegro. In Italia, ma anche all’estero. Pensate ai fish and chips, agli hot dog, e poi alle falafel, al kebab, le samosa o il pakora mix in India, tamales o Empanadas in Sud America: in ogni angolo del mondo la gente ha, da sempre, mangiato per strada. E ne ha tramandato la cultura.
Il consumo del cibo di strada è un evento privato e pubblico insieme: ci cibiamo anche da soli, contrariamente a quando andiamo al ristorante, con parenti ed amici, e ne facciamo , nello stesso tempo, un evento pubblico, perché siamo in luoghi aperti agli altri, agli sguardi, ai sorrisi complici.
Si crea subito, tra i passanti, un’atmosfera di partecipazione, di condivisione, di confidenza. La cucina di strada è quindi comunicazione. E la comunicazione è l’antitesi dello scontro e della rivalità.
Ecco perché credo che le ordinanze che vietano il consumo di cibi di strada sono ostacoli all’idea stessa di comunicazione, di libertà e tradiscono proprio la storia antica e vera del nostro popolo, le sue origini, la sua cultura. Che è cultura di condivisione, accoglienza, comunicazione: pace.

E la ricetta di oggi va proprio in questo senso, perché ricorda nello stesso tempo gli “stecchi co’ pin” genovesi ed insieme il kebab maghrebino.

Spiedini di carne speziati.



400g carne d’agnello o vitello tritata
1 cipolla
4 spicchi d’aglio
1 pezzo di zenzero
1 ciuffo di coriandolo
1 limone
1 uovo
1 cucchiaino di curcuma
25g farina di ceci
olio di semi d’arachide
1 rametto di menta fresca
Sale

Tritate insieme l’aglio, lo zenzero, la cipolla, la menta, il coriandolo. Aggiungete al trito il sale, il succo di limone, la curcuma e poi la carne. Amalgamate e lasciate marinare per 3 ore in frigo. Incorporate al composto l’uovo e la farina di ceci.
Dopo aver inumidito la mano con l’acqua, applicate l’impasto ad uno spiedo ( se di legno, tenetelo a lungo a bagno preventivamente, perché non bruci in cottura). Spennellate d’olio gli spiedini così formati, adagiateli sulla placca del forno unta con olio d’arachide (io ho messo un foglio di carta forno, unto)
Cuocete a calore moderato per circa mezz’ora, rigirando e spennellando spesso gli spiedini con olio.
Servite caldo, con fette di limone, peperoncini verdi, riso basmati, chutney o composte piccanti (nella foto: chutney di mele e senape)

6 commenti:

  1. bella bella bella bellissima. Cosa dare per averne un po' qui...
    ale

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  2. Mi piace molto! Ora che con l'estate possiamo cucinare nel terrazzo dove abbiamo un bel grill, la faremo senz'altro!
    Valeria

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  3. Sono d'accordo completamente con te circa la comunicazione in strada è proprio anche questo,condivisione del cibo degli altri. grazie per la ricetta la preparero' quanto prima e ti sapro' dire........ciao
    diana

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  4. Penso davvero che sia un'enormità proibire di consumare il cibo DI e PER strada! E poi cosa proibiranno? i gelati? poi forse anche le caramelle? e prendere a morsi una bella fetta d'anguria fredda, in estate? i cartocci delle caldarroste?
    Se non fosse serio, pericoloso e molto triste, sarebbe ridicolo..e un po' patetico..
    su FB c'è un gruppo, se volete curiosare
    the Couscous Clan
    fondato da chef koumalè
    ci sono notizie interessanti

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  5. Adooooro lo street food... Mi ritrovo assolutamente nelle parle che hai scritto riguardo l'incontro e la comunicazione tra le culture. E' indubbio che la pace passi, in qualche modo deliziosamente contorto o confusamente sempplice, per un bel kebab.
    (ros)marina

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