martedì 23 giugno 2009

Montecristo n°4 e cigarillos di pescatrice.



Dicevo ieri della foto del Che, sulle pareti delle camere dei nostri figli. E pensavo a quella foto, e mi chiedevo cosa di lui, del suo esempio, della sua vita, cosa di lui, quindi, è così forte ancora oggi. A 42 anni dalla sua morte. Quarantadue anni sono una vita intera. Il mondo è diventato un altro, o forse no, in questi anni. C’è internet, voliamo qui e là per il mondo come mosche impazzite, ci sono satelliti, tv private, cellulari…il mondo è cambiato completamente, o forse no, in questi quarantadue anni.
Eppure sui muri delle camere dei nostri figli, accanto alla bandiera della squadra del cuore, accanto al biglietto del cinema in cui hanno dato il loro primo bacio, accanto alle scarpette di danza di quando han messo le punte la prima volta, accanto alla foto del cantante bello con i suoi fratelli, c’è lo sguardo fondo e bruno, un po’ di sorriso, appena appena, il ciuffo ribelle, il basco con la stella.
Dopo quarantadue anni.
Ma cosa ha ancora da dire, dopo tanto tempo, a giovani così diversi da quelli di allora?
Forse che un altro mondo è possibile, ma bisogna faticosamente conquistarselo.
Forse che vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra.
Forse i nostri figli vorrebbero chiedere a se stessi molto più di quello che noi chiediamo loro: vogliono impegno, onestà, rigore, fatica, durezza:

Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza.
Il fascino infinito del Che, oggi, è fatto di candore, di pulizia morale e assoluta dedizione. Ai valori, agli altri.
Ernesto Guevara scriveva Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Sì, è vero, ma lo siamo in modo diverso, siamo di quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamoE in una lettera ai figli, che ha la forza e la grazia di un testamento d’amore, diceva:

Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo di voi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo: è la qualità più bella di un rivoluzionario.


E’ la qualità più bella in un essere umano, quella di sentirsi fratelli gemelli del mondo intero: se qualcuno sta male, ovunque, starò male anch’io. Se qualcuno è infelice, ovunque, non posso sentirmi felice, io.

Dalla parete della camera di mia figlia, il Che fuma un sigaro. Montecristo n.4.





Cigarillos di pescatrice




200g pescatrice pulita
Pasta fillo
Zenzero, un pezzetto
Aglio 1 spicchio,
lime 2
sale
olio per friggere
semi di sesamo (facoltativi)


Tagliate la pescatrice a bastoncini e metteteli a marinare nel succo di lime, con l’aglio e lo zenzero tritati e poco sale. Lasciarli in frigo ca. mezz’ora.
Scolateli dal liquido della marinata e sgocciolateli bene.
Avvolgete ogni bastoncino di pesce in un quadrato di pasta fillo, fermando bene i bordi. Appena saranno tutti pronti, friggeteli in olio caldissimo per pochi minuti. Se volete potete poi cospargerli con un po’ di semi di sesamo.

4 commenti:

  1. Ho già in casa tutti gli ingredienti necessari: domani sera voglio provare questa ricetta. Meglio sigillare la pasta phillo con dell'uovo sbattuto, che dici?!
    Valeria

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  2. Ciao Valeria, riesco a sigillarla molto bene anche solo inumidendola con un po' d'acqua ai bordi.
    Di solito stendo il rettangolino di pasta, metto il bastoncino di pesce, poi piego i lati in dentro, tipo strudel per intenderci, prima di arrotolare, così l'umidino del pesce non fuoriesce nell'olio caldo. Se mai, spennella poco poco di albume, in fondo.
    Ciao ciao
    Patrizia

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  3. Ciao Patrizia,
    volevo dirti che ieri sera abbiamo fatto i cigarillos e sono venuti buonissimi! L'ultimo l'abbiamo riempito di formaggio (avevo terminato la coda di rospo) e anche così era veramente buono.
    Una ricetta da copiare e tenere a mente.
    Grazie,
    Valeria

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  4. Sono contenta Valeria. Con il formaggio non abbiamo mai provato, ma ti credo sulla parola !
    Vorrei provarne anche una versione dolce, magari riempito di frutta, poi studierò un po'. Buona serata!

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